Il 4 ottobre scorso Le Jene spiegano perché il prezzo dell’energia è salito in modo così elevato. In conclusione del servizio raccontano di una persona che ha installato un pannello fotovoltaico sul proprio balcone, così da diminuire la spesa per la corrente elettrica. Anche questo articolo parla del mettersi un pannello sul balcone o sotto la finestra, ma in sintesi:

  • non si diventa autonomi, non si può rinunciare a un fornitore di energia
  • però si risparmia una quota di acquisto di energia (diciamo almeno il 10-15%, nel migliore dei casi il 25%)
  • l’operazione è semplice più o meno come installare una parabola per i canali satellitari
  • ipotizzando di spendere 600 euro in acquisto e installazione, circa 100 euro al mese di bolletta, il costo si ammortizza in due-tre anni.
  • il pannello dura oltre vent’anni, con piccoli cali d’efficienza dopo dieci

Ma è una buona idea, mettere il pannello davanti a casa? Oppure è meglio investire in progetti collettivi di costruzione di impianti a energia rinnovabile, che permettono di accedere a tariffe prosumer più convenienti

L’ho chiesto a Gianluca Ruggieri, ingegnere ambientale e a

Gianluca, ha più senso fare degli investimenti per comprarsi dell’attrezzatura in proprio, oppure è meglio investire in qualche struttura collettiva?

Sono due approcci un po’ diversi. Meglio acquistare casa o andare in affitto? Meglio mutuo a tasso fisso o variabile? Credo che la risposta dipenda più dalla attitudine personale che dal modello in sé. In ogni caso è necessaria una premessa: è già normalmente è complicato sapere quanto costerà l’elettricità di qui ai prossimi 10-20 anni in questo momento è praticamente impossibile. Quindi non c’è una risposta a “cosa mi conviene”.

Perché, cosa potrebbe cambiare?

Se per esempio domani ci fosse un cambiamento ai vertici della Russia e il nuovo regime decidesse di inondare l’europa di gas, improvvisamente il prezzo dell’elettricità tornerebbe ai valori che avevamo tre anni fa.

Se il nuovo regime fosse invece ancora più ostile dell’attuale, invece sarebbe ancora peggio, capito.

Sì. Più in generale, se ti installi un pannello (o se ti fai un impianto più complesso, su tutta la casa) sai quanto spendi oggi, hai una ragionevole certezza di quanta energia riesci a produrre anno per anno (sono possibili variazioni, però non eccessive) ma ovviamente non sai quanto risparmi economicamente perché non sai quanto varrà il chilowattora risparmiato. Sai quanto spendi, non sai quanto guadagni.

E se invece metto dei soldi – diciamo 500 euro – nella costruzione di una pala eolica?

È un investimento che tra dodici anni ti verrà restituito. Ma il tuo beneficio è dato dal fatto che appena l’impianto entra in funzione hai accesso a una tariffa a prezzo fisso che oggi è molto – davvero molto – più bassa di quella di mercato. Però non sai per quanto lo sarà ancora, così conveniente rispetto al mercato, perché appunto ci potrebbero essere i cambiamenti repentini che abbiamo detto sopra.

Però, riassumendo, è ragionevole pensare che continui a essere un investimento conveniente?

La certezza è che oggi sai quanto investi (non sai quanto varranno i 500 euro che hai messo tra dodici anni), sai quanto pagherai l’energia per i prossimi dodici anni (con minime oscillazioni) ma non sai quanto risparmierai rispetto alle tariffe di mercato (a rigore non sai SE risparmierai). Ma il vantaggio rilevante è un altro.

Sarebbe?

Oggi gli investimenti in rinnovabili (e ovviamente in efficienza) riducono la dipendenza delle famiglie e del paese
questo potrebbe portare a benefici economici grandi o piccoli, ma di sicuro ti fa uscire dall’incertezza e questo è un enorme vantaggio.
 
Oltre al fatto che spingere le rinnovabili significa allontanarci dall’economia del fossile, che ha prodotto e sta continuando a produrre la crisi climatica e i danni che ne conseguono. Anche da questo punto di vista (che è poi la ragione per cui sono nate realtà come ènostra) l’investimento non sembra niente male.
 
 Daniele Scaglione